AGE’s (Advanced glycation end-product)…ANTI-ETA’?
Gli AGEs (dall’inglese “Advance Glycation end Endproduct”) conosciuti anche come glicotossine, sono il risultato di una catena di reazioni chimiche mediante le quali gli zuccheri (glucosio,fruttosio,ecc…) si legano ad una proteina.
Si formano fisiologicamente nel nostro organismo come una normale conseguenza del metabolismo, ma la loro formazione è accelerata in condizioni di iperglicemia (aumento degli zuccheri nel sangue).
Gli AGEs derivano anche da fonti esogene come il fumo di sigaretta e soprattutto la dieta (in particolare durante i processi di cottura degli alimenti, quando si raggiungono temperature elevate).
Gli AGE si trovano sulle superfici dorate o abbrustolite di cibi fritti o grigliati, ed anche sulla crosta del pane.
Oltre al colore, gli AGE conferiscono agli alimenti cotti anche il sapore caratteristico, tipico dei prodotti da forno.
Per esempio è stata riscontrata una quantita’ elevata di AGEs negli snack e nei preparati per la prima colazione, a causa dei loro processi di produzione industriale(estrusione ad alta temperatura).
Recenti studi attribuiscono agli AGE’s un ruolo patogenetico anche nelle allergie alimentari.
Con la dieta moderna e l’utilizzo di prodotti industriali consumiamo più AGE’s di quanto accadeva anni fa, alcune aziende alimentari trasformano eccessivamente alcuni alimenti o aggiungono AGE’s artificiali per esaltare il sapore dei propri prodotti.
In condizioni di stress cronico con maggiore produzione di cortisolo, si ha un aumento persistente, seppur lieve, della glicemia con conseguente incremento della formazione degli AGEs oltre i livelli normali.
COSA FANNO
Gli AGEs accumulano all’interno ed all’esterno delle cellule, interferendo con le loro funzioni; promuovono l’infiammazione, lo stress ossidativo, alterano la struttura e la funzione delle proteine, dei grassi e del DNA.
Gli AGEs contribuiscono in modo significativo ai processi di INVECCHIAMENTO cellulare e sono coinvolti nello sviluppo di PATOLOGIE CRONICHE come le malattie cardiovascolari (ipertensione,infarto,ictus), la malattia di Alzheimer, le complicanze del diabete, l’invecchiamento cutaneo, l’altrite reumatoide, la degenerazione del cristallino(cataratta), il morbo di Parkinson, la riduzione della massa ossea e della forza muscolare e altre malattie croniche.
Gli AGEs si fissano nella matrice extracellulare, in particolare al collagene e all’elastina, determinando un incremento della rigidita’.
La presenza di AGEs nella cute, influenza quindi, la formazione della matrice cellulare e l’invecchiamento cutaneo, con conseguente comparsa di rughe, perdita di elasticita’ e tono dei tessuti, rallentamento del tempo di guarigione delle ferite e cosi’ via.
Gli AGEs sono composti molecolari aggressivi che agiscono sui recettori delle membrane cellulari dei fibroblasti (le cellule deputate alla produzione di collagene), le cellule della pelle, sul collagene e sulle cellule adipose, alterando l’architettura del tessuto connettivo del sottocutaneo, imprigionando anche il sistema linfatico, venoso ed arterioso.
Sono in poche parole i responsabile di quella che un tempo si chiamava “cellulite” e questa è la causa principale dell’invecchiamento anticipato.
Il corpo è in grado di distruggere parte degli AGE, ma fino ad un certo punto.
I danni peggiori si creano nelle cellule beta del pancreas, gia’ strapazzate dalla sovrapproduzione di insulina.
Una volta che le cellule beta muoiono, non si possono rigenerare a differenza di quelle del fegato.
Questo genera un diabete ibrido di tipo 1 e 2, con insulinoresistenza e capacita’ di produrre insulina.
Gli AGE ed i processi ossidativi causano il danno dei GLUT-4 che si trovano nelle membrane cellulari e quindi l’incapacita’ di assorbire glucosio.
DIAGNOSI
Non esistono al momento, esami di routine per valutare la presenza di AGEs nell’organismo.
L’esempio piu’ noto di AGEs è l’emoglobina glicosilata (HbA1c), sostanza che deriva appunto dalla glicazione avanzata dell’emoglobina, che si misura nel paziente diabetico (ma consiglio di esaminarla a chiunque) per vedere quanto ha fatto il cattivo con gli zuccheri nelle 4 – 8 settimane precedenti.
Avere una percentuale alta di emoglobina glicosilata significa aver avuto molti picchi elevati di glicemia; da notare che l’emoglobina legata allo zucchero è incapace di trasportare l’ossigeno per cui non funziona.
Quando il nostro pasto è eccessivamente ricco di zuccheri (specifichiamo che il glucosio è parte integrante dell’amido, quindi è presente anche nel pane e nella pasta oltrechè nella pizza…) il glucosio tende ad autossidarsi, quindi a diventare un radicale libero.
COME CONTRASTARLI
Limitare gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri(controllare l’indice glicemico), i cibiconfezionati e le cotture ad alte temperature.
Inoltre evita il fumo e riduci lo stress cronico.
Ancora una volta le spezie ci vengono in aiuto per insaporire i piatti e, soprattutto, sostenerci nella lotta contro la glicazione.
Tra queste le più indicate sono:
Se necessario, un possibile asso nella manica è la carnosina.
Questa sostanza è formata da due amminoacidi (beta-alanina e L-istidina) e i suoi livelli nell’organismo si riducono con il passare degli anni.
Si può assumere come integratore, perché inibisce la formazione degli AGE e protegge le altre molecole proteiche dai loro effetti tossici.
Agisce infatti come “sito sacrificale”, glicandosi al posto delle altre molecole che vengono così preservate.
Ricordate che contrastare la glicazione allunga la vita, favorendo la longevità.
Non vi resta che mettere in pratica quanto avete letto, e non esitate a contattarmi per ulteriori chiarimenti o richieste!
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Advanced_glycation_end-product
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